Nel pomeriggio di sabato 27 settembre, Expo e il dopo-Expo sono stati al centro delle riflessioni, con l’incontro «Cooperiamo verso Expo 2015. E poi?». Se l’esposizione universale è una grande opportunità per Milano e per il Paese, con un notevole potenziale di impatto per l’economia, per la prima volta rappresenta anche un’occasione per portare al centro dell’attenzione internazionale esperienze legate al mondo del terzo settore, del volontariato e della economia civile.
Nel corso dell’incontro, l’accento è stato posto in modo particolare su quello che resterà dopo un grande evento del genere, con gli interventi di Simone Bertolino (Consorzio Aaster), Alberto Dell’Acqua (SDA Bocconi, coordinatore della ricerca sull’impatto economico di Expo), Stefano Tabò (Presidente CSVnet), Sergio Silvotti (Presidente Fondazione Triulza), Stefano Frisoli (Presidente AIAB Lombardia), Valeria Malvicini (La Bella Impresa). L’incontro è stato moderato da Elio Silva (Il Sole 24 Ore).
Secondo Alberto Dell’Acqua (SDA Bocconi) “L’aspettativa di crescita legata ad Expo 2015 è di generare 10 miliardi di euro di Pil, cui contribuiscono in primo luogo l’impatto economico diretto (cioè gli investimenti per la realizzazione del sito), che corrisponde a 3,2 miliardi di euro. A questo si aggiunge l’impatto indiretto legato al flusso stimato di 20 milioni di visitatori e alla legacy che vedrà come settori principali il turismo, il patrimonio immobiliare, l’attrazione di investimenti internazionali e la trasformazione sociale“.
Stefano Tabò, Presidente CSVnet, ha posto l’accento sull’importanza della partecipazione del mondo del volontariato all’Expo e sulle prospettive che potrà offrire questo evento. “Una generica Esposizione Universale potrebbe realizzarsi anche senza la loro presenza: per l’Expo che vogliamo è invece essenziale la presenza del volontariato. Per questo, CSVnet ha deciso di raccogliere la sfida del Programma Volontari, che coinvolgerà migliaia di persone all’interno del sito espositivo. Il programma prevede di individuare 7mila volontari ed abbiamo già ricevuto più di 6mila candidature, dall’Italia (56% dalla Lombardia) e dall’estero (5% in rapida crescita).
Dei candidati, attualmente, il 62% sono giovani sotto i 25 anni; il 60% studenti, 22% lavoratori, 5% pensionati. Inoltre, il 61% non ha all’attivo esperienza di volontariato, confermando così la nostra intuizione che l’evento possa trasformarsi in preziosa occasione di conoscenza ed accesso al mondo della solidarietà. Non a caso il sistema dei CSV, con la propria presenza capillare in tutta Italia, ha il compito di orientare e supportare i futuri volontari, verificarne la motivazione, sopratutto per promuovere la cultura della solidarietà. Expo sarà occasione di incontro e di riflessione (su temi cari da sempre alle organizzazioni del volontariato organizzato) ed i volontari in Expo avranno la funzione di facilitare l’accoglienza sul piano relazionale, senza assumere ruoli propri dell’organizzazione di base, così come da subito convenuto anche con l’ausilio dei sindacati.
Ma è il “dopo” Expo che restituirà, questa è la convinzione, un prezioso capitale umano che avremo il dovere di valorizzare al massimo, con particolare riferimento alle nuove generazioni. Le iniziative formative dei CSV su tematiche quali la legalità, il rispetto del territorio, la sana alimentazione, la sostenibilità, le diseguaglianze vanno in questa direzione.”
“Con la possibilità di partecipare ad Expo 2015″ ha dichiarato Sergio Silvotti, presidente Fondazione Triulza “la società civile per la prima volta nella storia sarà protagonista di una grande discussione planetaria, per costruire nuove modalità di rapporto tra terzo settore, mercato e istituzioni. Il protagonismo dei cittadini è la chiave di volta per affrontare e trovare le soluzioni ai problemi, rimanendo sul territorio“.